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STELE ANTROPOMORFE

Le stele antropomorfe conservate nella sezione preistorica del Museo Civico “Nicastro” di Bovino furono rinvenute negli anni ’50 del Novecento nella contrada Sterparo, nel territorio di Castelluccio dei Sauri.

Informazioni

Si tratta di una trentina di reperti, solo in parte conservati presso il Museo Civico “Nicastro” di Bovino. Altre stele si trovano al Museo Civico di Foggia e al MARTA di Taranto. Questi manufatti rappresentano i più straordinari reperti della raccolta archeologica dei Monti Dauni, risalenti all’Età del Rame.
Queste statue-stele, la cui datazione varia a seconda degli studiosi, sono attribuibili probabilmente all’Eneolitico (III millennio a.C.). Sono realizzate principalmente in pietra calcarea o arenaria e presentano dimensioni contenute, con un’altezza media di circa 60 cm. Le proporzioni privilegiano l’altezza rispetto alla larghezza, mentre lo spessore è generalmente inferiore a dieci centimetri.
Le stele possono essere suddivise in due categorie:
– Femminili, caratterizzate da una rappresentazione simbolica della femminilità. Nella parte superiore si nota una scollatura che racchiude due seni, sovrastati da una collana; nella parte inferiore sono visibili un ombelico e una cintura.
– Maschili, che presentano una sorprendente restituzione simbolica della virilità. Al centro si trova un pugnale, dalla cui punta sgorga un fiotto di sangue, inserito in un fodero e legato a una cintura a bandoliera.
Le stele erano solitamente lavorate (incise) su un’unica faccia, mentre la parte inferiore veniva lasciata grezza e spesso rastremata per facilitarne l’infissione nel terreno. Si ritiene che servissero come segnacoli di tombe, alcune delle quali potevano presentare forme a fungo o a disco.